Festa della Mamma: tra i libri consigliati Di mamma ce n'è una sola

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La Festa della Mamma è vicina e quale miglior motivo per regalarle un libro o regalarci un libro che possa rappresentarla. 
Qui di seguito propongo tre titoli dei tanti presenti nella libreria online Bol. L'ultimo è molto divertente, giocando molto sull'ironia che circonda il mondo delle mamme, il secondo racconta le varie tipologie di madri e mentre il primo raffigura la mamma dal punto di vista artistico, dalla poesia alla pittura e quant'altro.
Eccoli qui di seguito.




Nell'immaginario di poeti e artisti, la madre è vista non solo come generatrice della vita, ma come portatrice di valori fondamentali alla propria formazione: il perdono, la capacità di sacrificio, l'amore disinteressato, la fiducia e il sostegno incondizionati, la rinuncia di sé. Fin dall'antichità l'uomo si è confrontato con il bisogno di plasmare con la penna, i pennelli o lo scalpello tutta la forza e la complessità del suo legame con la figura materna, primo ed essenziale punto di riferimento nel corso dell'esistenza. "Mamme" illustra il rapporto ancestrale tra madri e figli attraverso un'ampia scelta di opere d'arte - dalle statuette preistoriche alla pittura delle avanguardie novecentesche - confrontate con i più bei brani tratti dalla letteratura, dalla poesia, dalle canzoni popolari e dalle filastrocche di tutti i tempi.







"Di mamma ce n'è una sola", ma sono tantissime le sue personalità: dalla mamma dolce e protettiva a quella ossessionata dalle pulizie domestiche; dall'angelo del focolare a quella che da quel ruolo vuole fuggire a tutti i costi, e poi ci sono quelle cattivissime... Sono molti e sfaccettati i volti delle madri protagoniste dei racconti che vengono tematicamente organizzati in questo volume: dalla madre nelle fiabe classiche alla mamma immortalata dalle ansie proustiane; dalla mamma chioccia narrata dal russo Tolstoj alla sospettosa madre della pianista del dublinese Joyce; dalle madri raccontate con sensibilità tutta femminile dalle scrittrici (Giara Sereni, Natalia Ginzburg, Silvina Ocampo, Sandra Petrignani e Alice Munro) a quelle descritte da Svevo, De Roberto, Tozzi, Gadda, Piero Chiara; dalla madre canterina di John Fante, che non vuole proprio credere che il figlio sia un ladruncolo, alla Maria Annunziata di Giulio Mozzi che dopo la morte del figlioletto di quattro anni trova nella vita col fantasma del bambino un'immaginaria e verissima felicità terrena.
 






Difficile essere normali a Manhattan. Soprattutto se vivi nell'Upper East Side, il quartiere più trendy ed esclusivo della città: qui l'élite si muove con l'autista anche solo per andare a prendere il latte e considera le stazioni della metropolitana un covo di pezzenti. Le mamme della zona sono raffinate, eleganti, impeccabili, fastidiosamente in forma, anche due ore dopo aver partorito. Feroci "Momzillas" (il riferimento al famoso gorilla non è casuale), nella loro vita l'imperfezione non trova spazio. La depressione è bandita, ignote persino le crisi di nervi perché il pargolo strilla: sono delle supermadri, costantemente assistite da una o più tate fisse, disinvolte nello spendere migliaia di dollari ogni volta che c'è da rinnovare il guardaroba del pupo, determinate nel garantire all'erede le scuole migliori. A partire dall'asilo nido. Hannah Allen viene dalla California. Si è appena trasferita a New York con il marito Josh, che nella Grande Mela è nato e cresciuto, e all'adorata figlioletta Violet, due anni. Non sa nulla di quel che l'aspetta. Lei cerca amiche con cui andare al parco, ma si trova di fronte un esercito di madri spietate sul piede di guerra. Tutto, per queste donne viziate e accudite quanto e più dei loro bambini, diventa terreno di scontro e competizione: le lezioni private di musica per neonati, la nazionalità della babysitter, i metri quadrati di appartamento acquistati nella zona più cara che c'è, persino le residenze estive agli Hamptons. La cricca delle Momzillas è capeggiata da Bee, la più ipocrita del gruppo. Quella che, fingendo di dare ad Hannah consigli disinteressati, tenta di metterle contro la suocera (e fin qui...), poi le amiche, e per finire Josh. Ma alla tempesta di malignità e follia che Bee le rovescia addosso Hannah oppone la sua arma più forte: la normalità. Cosa paga di più, alla fine? "Quando la mamma è stronza" è un romanzo buffo, disincantato e, assieme, onesto sulla vita delle newyorkesi più o meno d.o.c., da un'autrice che ha vissuto l'esperienza sulla sua pelle. Un messaggio neanche troppo nascosto: puoi restare innamorato per sempre del ritornello di una canzone, del sorriso di tuo figlio, dello sguardo di un compagno. Il resto, per quanto lussuoso e chic possa essere, quasi certamente prima o poi ti verrà a noia. 




La consegna è gratuita fino al 30 aprile, e sempre con una spesa minima di 19 €.

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