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Qui di seguito propongo alcuni libri da non perdere.
L'eleganza del riccio di Muriel Barbery
La recensione di BOL
Ci sono romanzi che ricordano una portata molto raffinata, la cui funzione non sta nel provvedere alla nutrizione del corpo, ma risiede nell'atto dell'assaporare in sé e per sé. L'eleganza del riccio è uno di questi rari casi in cui la trama, per quanto interessante e originale, fa semplicemente da sfondo alla straordinaria abilità di Muriel Barbery di giocare con le parole e indulgere nel pensiero speculativo senza mai annoiare, regalando al lettore interessanti spunti di riflessione. L'apparentemente mesta figura di Renée, donna inconsapevolmente coltissima che si definisce un' "autodidatta proletaria" ben celata dietro l'habitus della portinaia, è il mezzo che introduce il lettore alla filosofia, alla musica, a una cultura giapponese delicata come una camelia o lieve come un aiku. Paloma, dodicenne geniale e brillante, ma che ancora non ha trovato un luogo sicuro per occultare la sua intelligenza, all'interno dei "pensieri profondi" che costellano il romanzo si perde in taglienti riflessioni sui ruoli e le responsabilità della borghesia, tracciando con spietata lucidità il ritratto di quella sottocultura superficiale e ricca di pregiudizi che abita il palazzo parigino in cui vive, così come le immagini di un mondo riflesso dagli schermi di un televisore. "Dove si trova la bellezza? Nelle grandi cose che, come le altre, sono destinate a morire, oppure nelle piccole che, senza nessuna pretesa, sanno incastonare nell'attimo una gemma di infinito?". È forse questa domanda, che Renée si pone riflettendo sull'antico rituale del tè, ad essere il filo conduttore dell'intero romanzo. Il luogo della bellezza, il suo ruolo come creatrice di Arte, affinché poesia e grandezza non siano del tutto estromesse dal nostro mondo, ma abbiano la possibilità di trasformarsi nella salvezza del nostro destino biologico di primati concentrati a mantenere il territorio e il ruolo all'interno della tribù umana. Renée e Paloma avranno modo di riconoscersi grazie allo sguardo ironico e disincantato di monsieur Ozu, ricco giapponese che, nel momento stesso in cui si trasferisce nel palazzo, con estrema grazia riesce a svelare il segreto di Renée e a regalare a Paloma una speranza nuova, un'opzione che non era stata presa in considerazione. Invece della morte, la possibilità di una vita, l'occasione di spiare la Bellezza in ciò che cogliamo nel momento stesso in cui sta passando. -Athena Barbera-
Parigi, rue de Grenelle numero 7. Un elegante palazzo abitato da famiglie dell'alta borghesia. Ci vivono ministri, burocrati, maìtres a penser della cultura culinaria. Dalla sua guardiola assiste allo scorrere di questa vita di lussuosa vacuità la portinaia Renée, che appare in tutto e per tutto conforme all'idea stessa della portinaia: grassa, sciatta, scorbutica e teledipendente. Niente di strano, dunque. Tranne il fatto che, all'insaputa di tutti, Renée è una coltissima autodidatta che adora l'arte, la filosofia, la musica, la cultura giapponese. Cita Marx, Proust, Kant... dal punto di vista intellettuale è in grado di farsi beffe dei suoi ricchi e boriosi padroni. Ma tutti nel palazzo ignorano le sue raffinate conoscenze, che lei si cura di tenere rigorosamente nascoste, dissimulandole con umorismo sornione. Poi c'è Paloma, la figlia di un ministro ottuso; dodicenne geniale, brillante e fin troppo lucida che, stanca di vivere, ha deciso di farla finita (il 16 giugno, giorno del suo tredicesimo compleanno). Fino ad allora continuerà a fingere di essere una ragazzina mediocre e imbevuta di sottocultura adolescenziale come tutte le altre, segretamente osservando con sguardo critico e severo l'ambiente che la circonda. Due personaggi in incognito, quindi, diversi eppure accomunati dallo sguardo ironicamente disincantato, che ignari l'uno dell'impostura dell'altro, si incontreranno solo grazie all'arrivo di monsieur Ozu, un ricco giapponese, il solo che saprà smascherare Renée.
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Disponibile anche la versione Ebook, Audiolibro con audio CD in formato Mp3 e Audiolibro con 6 CD audio letti da Anna Bonaiuto e Alba Rohrwacher.Il quaderno azzurro di James A. Levine
La recensione di BOL
Leggerete una storia vera. Non un libro creato dalla fantasia dello scrittore di turno. Niente a che fare con questo. Purtroppo. La tinta è un colore forte, l'azzurro. Del cielo, del mare, della libertà. Dove però di libertà non si legge. È l'azzurro che ha colpito la curiosità dell'autore, James Levine, medico che effettuando una ricerca sui bambini di strada a Mumbai, si è imbattuto nella voce narrante, unica artefice di questo Quaderno azzurro. "Mi chiamo Batuk. Ho quindici anni e sto in un nido di Common Street a Mumbai. Sono qui da sei anni e ho avuto in dono la bellezza e una matita". Batuk è stata venduta dalla famiglia quando aveva solo nove anni. Il nido è una gabbia. Common Street è la via di un commercio di Mumbai. Batuk è nel commercio... quello del proprio corpo, il peggiore che si possa immaginare. Per una bambina.
Ma Batuk sopravvive alla sua quotidianità. Tra una "torta" e l'altra ha la fortuna di scrivere: "non so bene perché scrivo, ma fremo al pensiero che sia per poter un giorno guardarmi indietro e leggere che mi sono sciolta nel mio stesso inchiostro, per annullarmi e diventare sua". Ma gode anche dell'amicizia del suo principe Puneet, e della magia dei suoi occhi: "se scruto in profondità, c'è il disprezzo per quelli che lo adorano e uno schizzo rosso di cattiveria. E ancora più in fondo c'è un pozzo inesauribile di acqua fresca, che è amore". Sorprenderà sempre la capacità di leggere negli occhi delle persone che incontrerà nel suo breve cammino la piccola Batuk. E la sua domanda finale scioglierà quei dubbi nei lettori che possono aver male interpretato certi suoi comportamenti (dettati solo dalla sopravvivenza): "chi siete voi per giudicare che la mia vita è spregevole? Il giudizio è l'ombra gettata dai preconcetti. Non sapete niente di Common Street e della tinta cruda e selvaggia che colora tutte le mie ore e imbratta la mia giornata". E farà così male leggere quello che dovrà passare sulla propria pelle che le ultime vicende provocheranno un dolore tale da togliere il fiato. Che poi lascia un quesito aperto: dov'è ora Batuk?
Mai potremo comprendere la cultura di popoli lontani da noi. Soprattutto quando a giocare un ruolo sporco sono sempre i bambini. Non si può non leggere. Non si può non amare. Non si può non soffrire. Non si può non conservare come uno dei libri più preziosi. Valeria Merlini
Ma Batuk sopravvive alla sua quotidianità. Tra una "torta" e l'altra ha la fortuna di scrivere: "non so bene perché scrivo, ma fremo al pensiero che sia per poter un giorno guardarmi indietro e leggere che mi sono sciolta nel mio stesso inchiostro, per annullarmi e diventare sua". Ma gode anche dell'amicizia del suo principe Puneet, e della magia dei suoi occhi: "se scruto in profondità, c'è il disprezzo per quelli che lo adorano e uno schizzo rosso di cattiveria. E ancora più in fondo c'è un pozzo inesauribile di acqua fresca, che è amore". Sorprenderà sempre la capacità di leggere negli occhi delle persone che incontrerà nel suo breve cammino la piccola Batuk. E la sua domanda finale scioglierà quei dubbi nei lettori che possono aver male interpretato certi suoi comportamenti (dettati solo dalla sopravvivenza): "chi siete voi per giudicare che la mia vita è spregevole? Il giudizio è l'ombra gettata dai preconcetti. Non sapete niente di Common Street e della tinta cruda e selvaggia che colora tutte le mie ore e imbratta la mia giornata". E farà così male leggere quello che dovrà passare sulla propria pelle che le ultime vicende provocheranno un dolore tale da togliere il fiato. Che poi lascia un quesito aperto: dov'è ora Batuk?
Mai potremo comprendere la cultura di popoli lontani da noi. Soprattutto quando a giocare un ruolo sporco sono sempre i bambini. Non si può non leggere. Non si può non amare. Non si può non soffrire. Non si può non conservare come uno dei libri più preziosi. Valeria Merlini
Batuk ha quindici anni e due tesori: la sua bellezza e una matita. Batuk viveva in campagna prima di essere venduta dalla famiglia, costretta dall'indigenza, alla tenutaria di un bordello. Da sei anni è prigioniera nella strada delle piccole prostitute, chiusa in una gabbia che lei chiama nido, affacciata sul vortice senza speranza delle vie di Mumbai. La bellezza le garantisce un trattamento di favore all'interno della realtà agghiacciante che la circonda, ma l'unico modo per sfuggire all'orrore quotidiano è la sua capacità di dare voce al suo mondo fantastico. Perché Batuk crede nella forza delle parole, nel loro potere consolatorio. E così, procuratasi in segreto una matita, dopo aver convinto uno dei suoi guardiani a insegnarle a scrivere, Batuk comincia a raccontare le sue storie su un taccuino: storie vere, come la sua e quella dei suoi compagni di schiavitù, e storie di fantasia, che le permettono di spiccare il volo, dando un senso e una speranza alla sua esistenza. E sarà proprio il suo quaderno che le permetterà di salvarsi dall'ultimo terribile abuso, di ribellarsi di fronte all'ennesimo gesto di cinismo e di spietata violenza.
Disponibile anche la versione tascabile.
Ricordo che con una spesa minima di 19 € anche la spedizione è gratuita
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